La Legge di Bilancio 2022 conferma fino al 31 dicembre del 2024 i Bonus Edilizi Minori, categoria che comprende una serie di bonus importanti tra i quali l‘Ecobonus e il Bonus Ristrutturazioni. Fa eccezione il Superbonus, valido fino alla fine del 2025.
A essere estesa dunque, sarà la possibilità di scegliere lo sconto o la cessione del credito per gli interventi effettuati. Inoltre, è stato chiarito che il visto di conformità e di osservazione dei prezzi per i lavori nell’ambito dell’edilizia libera e per quelli che non superano l’importo totale di 10.000€ non sarà obbligatorio. Questi due requisiti permettono di evitare gli adempimenti che il Governo ha recentemente implementato per ridurre il rischio di frode e sono, singolarmente, sufficienti.
Bonus Edilizi Minori: quando il visto di conformità non è obbligatorio?
Per le opere già classificate come “attività edilizia libera” ai sensi del Testo Unico Edilizia del Decreto Ministeriale del 2 marzo 2018 e della normativa regionale, oltre che per gli interventi che non superano l’importo complessivo di 10.000€ effettuati sulle unità immobiliari o sulle parti comuni dell’edificio, non sarà, quindi, richiesto il rilascio del visto di conformità e delle collegate asseverazioni o attestazioni per fruire dello sconto in fattura o della cessione del credito. Escluso il Bonus Facciate, per il quale non si applica tale regola.
Una doppia possibilità, questa, che rende il range delle esclusioni da visti e asseverazioni piuttosto ampio, anche se il tetto dei 10.000€ imposto di fatto determina l’esclusione di molte tipologie di lavori, tra i quali un’eventuale ristrutturazione del bagno o l’installazione di una nuova caldaia.
Sono 58, invece, gli interventi nel campo dell’edilizia libera inclusi nel glossario unico, dalla riparazione, sostituzione o rinnovamento di serramenti e infissi all’installazione, adeguamento o efficientamento di tutti i tipi di impianto per la climatizzazione. Tra quelli inclusi, per esempio, troviamo i lavori di manutenzione sulle parti comuni come quelli relativi alle pavimentazioni, tubi, grondaie, scale etc., pannelli solari fotovoltaici fuori dai centri storici, sostituzione di pompe di calore aria-aria, e lavori per la rimozione delle barriere architettoniche (ascensori, servoscala, rampe e montacarichi).
Sarà però necessaria una verifica preventiva, che accerti che gli interventi in oggetto del glossario siano inclusi nei campi di applicazione del Bonus Casa. Fondamentale ricordare, in questo senso, che l’opzione per lo sconto in fattura e la cessione riguarda il Bonus Ristrutturazione al 50%, l’Ecobonus e il Sismabonus in ambiti specifici. Nel caso del bonus per le ristrutturazioni, ad esempio, l’incentivo è applicatosolo per la manutenzione ordinaria delle parti comuni degli edifici, a meno che non faccia parte di un intervento più ampio.
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