Il Piano Transizione 5.0 è realtà!
Il Decreto di incentivi predisposto dal Governo intende sostenere concretamente le imprese per favorire la diffusione di pratiche operative più sostenibili, green e digitalizzate. Un cambiamento dettato non solo dalla necessità di rispondere alle sfide climatiche globali, ma anche dalla volontà di restare al passo con le evoluzioni tecnologiche che stanno rivoluzionando il mondo del business.
Decreto PNRR Transizione 5.0: cos’è?
Si tratta del piano pubblicato dal Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) per lo Sviluppo Digitale e il Risparmio Energetico che utilizzerà fondi del PNRR e del RePowerEU per un totale di 6.3 miliardi di euro (altri 6.5 miliardi sono già stati stanziati per Industria 4.0 fino al 2025).
Il concetto di Transizione 5.0 indica un nuovo modello di sviluppo economico che unisce l’approccio ecologico all’ampio utilizzo delle tecnologie digitali. È una sfida impegnativa, ma può portare notevoli vantaggi competitivi alle organizzazioni preparate ad abbracciarla.
Il decreto-legge è operativo dal giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 2 Marzo 2024.
Siamo in attesa di un importate decreto attuativo che dovrà essere emanato entro 30 giorni dal decreto-legge.
Chi può accedere ai benefici del piano Transizione 5.0?
Possono accedere ai benefici del Piano Transizione 5.0 tutte le imprese che effettueranno nuovi investimenti nel biennio 2024-2025 in strutture produttive ubicate nel territorio italiano, nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici.
Cosa rientra nel Piano?
- Beni strumentali materiali e immateriali che rientrano nell’elenco e soddisfano i requisiti del piano Transizione 4.0 e che inoltre permettono una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento;
- Sistemi di monitoraggio dei consumi;
- Sistemi di gestione di impresa se acquistati unitamente ai sistemi di monitoraggio dei consumi.
Per fruire degli incentivi sulle fonti rinnovabili per autoconsumo/autoproduzione e/o sulle spese di formazione del personale, sarà necessario effettuare uno degli investimenti di cui sopra.
Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, l’incentivo è limitato ai soli impianti basati su pannelli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con efficienza di modulo pari ad almeno il 21,5%. Può rientrare anche lo stoccaggio.
Gli oneri documentali
Timeline Transizione 5.0:
- Progetto di investimento
- CERTIFICAZIONE EX ANTE da soggetto qualificato
- Comunicazione Ex Ante al GSE
- INVESTIMENTO
- INVIO AL GSE di COMUNICAZIONI PERIODICHE
- INTERCONNESSIONE del BENE
- CERTIFICAZIONE EX POST da soggetto qualificato
- Comunicazione Ex Post al GSE
- Compensazione in F24
- CERTIFICAZIONE DEL REVISORE DEI CONTI
Credito d’imposta
Lo schema agevolativo sarà articolato in aliquote di credito d’imposta.
| Per investimenti fino a 2,5 milioni | 35 – 45 % |
| Per investimenti tra 2,5 milioni e 10 milioni | 15 – 25 % |
| Per investimenti tra 10 e 50 milioni | 5 – 15% |
Una volta terminati gli investimenti e l’onere documentale, l’agevolazione sarà concessa sotto forma di credito d’imposta e sarà direttamente usufruibile dopo 5 giorni dalla comunicazione del GSE all’Agenzia delle Entrate.
L’avvio della fruizione può avvenire anche in unica rata, e dovrà avvenire almeno in parte entro il 31 dicembre 2025. Se si supera tale data, la quota restante è suddivisibile in 5 rate annuali.
Per le Piccole e Medie Imprese, le spese sostenute per gli oneri documentali ai fini della fruizione del credito d’imposta, potranno essere coperte fino a €10.000 (per le certificazioni) e fino a €5.000 (per la certificazione del revisore fiscale), nel rispetto dei limiti generali.
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